10.
Questo numero ha cambiato la mia breve esistenza.
Dieci,il voto assegnatomi per il tema d'esame.
Prima di quel momento non pensavo che le persone apprezzassero la mia scrittura,non così tanto per lo meno. Scrivere per me è diventato una necessità. Fin da piccola (anche se,ora non sono tanto grande) ho notato la grande difficoltà che avevo nel pensare come gli altri. Le emozioni sono per me una croce. Emozioni così forti che nessuno intorno a me riesce a provare e men che meno a descrivere,descrivere così intensamente,sempre in prima persona.
Ho aperto questo blog per questo,soddisfare la mia necessità,ma,ho già la certezza che non ci riuscirò.
Scrivere è la mia droga,girano così tante parole nella mia testa da farmi vivere in uno stato confusionale e questo rende tutto più bello,ma anche più brutto.
Come posso essere lucida quando ci sono così tante emozioni che non mi appartengono,nella mia testa,nel mio cuore,per questo spesso rinuncio alle emozioni,sto in casa,sola e leggo.
E' come dire:"Sono allergico alle api ma faccio l'apicoltore", è esattamente così. Sono allergica alle forti emozioni ma le cerco per me o in altri modi,come con la lettura.
Proiettarsi in un mondo parallelo che appartiene ad un altro e scoprire cioè che regna nella sua anima.
Forse è un po' questa la mia paura,concedere ad un estraneo la mia anima,ma non sarò mai soddisfatta appieno se non deciderò di cedere.
Cedere alle forti emozioni che appartengono solo a me,ma non realmente.
A volte le emozioni che mi infatuano quando scrivo non sono mie,per esempio,la forte rabbia o la passione,il desiderio di morire.. Mai nella vita mi è capitato di provare queste emozioni ma quando scrivo io divento i personaggi della storia,li conosco anche meglio di me stessa.
A volte rappresentano esattamente chi vorrei essere,altre, chi non sarò mai.
Quanto detesto non trovare le parole,questa,è la mia più grande difficoltà. Nel mio cervello esistono molti modi per esprimere una sensazione ma le parole mi limitano molto e per questo la pittura mi aiuta,a volte mi sento Van Gogh ma non per la qualità dei dipinti,ma le sensazioni.
Se V. Van Gogh fosse realmente come tutti lo descrivono e se fossi appartenuta alla sua epoca saremmo diventati amanti. Credo di provare le emozioni come lui ma non posso saperlo,non sono lui.
Dico non sono lui perchè anche se lo conoscessi,beh,questo non mi permetterebbe di provare le sue emozioni ma di condividerne di nuove con lui.
Questo a volte mi ferisce,mi piacerebbe sentire cosa provano le persone intorno a me,anche se in un certo senso già accade. Ma è in forma minima e questo non mi può aiutare.
Con questo buona notte. Alla prossima,una storia forse..O forse no.
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